Oggi in ambito europeo si sta affermando sempre di più l’approccio formativo noto anche con la sigla WBL, acronimo inglese di Work-based learning. Con questo termine, come noto, si intende una particolare strategia educativa per cui il processo di apprendimento avviene attraverso lo svolgimento di un’esperienza pratica (il più possibile simile ad una effettiva azione lavorativa), con la quale l’allievo applica le conoscenze e le competenze apprese in termini teorici e, adeguatamente supportato da un formatore/tutor, riesce a valutare direttamente la qualità del suo apprendimento e il progresso delle sue conoscenze.
In Italia, ad oggi, sono tre, in estrema sintesi, le principali misure che possiamo annoverare come WBL:
1) l’apprendistato di primo livello (soprattutto quello rivolto ai giovani sotto i 25 anni);
2) i percorsi dell’istruzione e formazione professionale (IeFP) attivati nell’ambito del sistema duale;
3) le esperienze di tirocinio e delle così dette work experience
Se l’apprendistato di primo livello può essere considerato come la più importante occasione per favorire l’ingresso di un giovane nel mercato del lavoro, il suo successo e la diffusione si devono anche alla sperimentazione dell’apprendistato nei corsi di istruzione e formazione professionale in regime di “sistema duale”.
Il duale viene definita una modalità di apprendimento basata sull’alternarsi di momenti formativi “in aula” (presso una istituzione formativa) e momenti di formazione pratica svolta in “contesti lavorativi” (presso una impresa/organizzazione), favorendo in questo modo politiche di transizione tra il mondo della scuola e il mondo del lavoro e per consentire ai giovani, ancora inseriti in un percorso di diritto-dovere all’istruzione e formazione, di orientarsi nel mercato del lavoro acquisendo competenze spendibili e accorciando i tempi di passaggio tra l’esperienza formativa e quella professionale.
Il modello di apprendimento duale, mutuato dalla cultura tedesca e già applicato con successo nei Paesi del Nord Europa, viene introdotto in Italia, a partire dal 2014, per cercare di fronteggiare i gravi e alti tassi di disoccupazione giovanile, nel medio-lungo periodo.
Le riforme del mercato del lavoro (Legge 183/2014 – D. Lgs. 81/2015 e smi) e della scuola (L. 107/2015) hanno quindi dato vita alla sperimentazione del sistema duale promossa a partire dal 2015 dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (MLPS) con l’obiettivo di contribuire a migliorare i sistemi formativi del nostro Paese con misure che in modo trasversale favoriscono uno più stretto raccordo tra la formazione e il lavoro. L’auspicio era anche quello di rendere più sinergici i sistemi d’istruzione e formazione con il mercato del lavoro, migliorando la qualità di tali sistemi, attraverso i processi di riconoscimento delle competenze, l’adeguamento dei curricula, e favorendo il passaggio dei giovani dal sistema dell’istruzione al mondo del lavoro in un’ottica di riduzione della disoccupazione giovanile. Gli Enti aderenti all’Associazione FORMA NAZIONALE sono stati i primi a immaginare questo dispositivo, costruirne il fondamento didattico, e promuoverlo sul piano politico e sui tavoli tecnici. A distanza di cinque anni dalla prima sperimentazione possiamo affermare, dati alla mano da parte dell’INAPP, che la partita è stata vinta.
La prima sperimentazione è stata introdotta da uno specifico Accordo approvato il 24 settembre 2015 dalla Conferenza Stato-Regioni, e consentiva a circa 60 mila giovani di poter conseguire, nell’arco di un biennio, una qualifica e/o un diploma professionale attraverso percorsi formativi che prevedono diverse misure nel pieno spirito di una effettiva alternanza tra formazione e lavoro: contratti di apprendistato, tirocini, esperienze di formazione simulata in impresa. Il MLPS per il tramite di Italia Lavoro ha pubblicato nel 2015 un Avviso pubblico per selezionare 300 centri di formazione professionale che concretamente hanno realizzato il sistema duale in Italia nella filiera formativa della Istruzione e formazione professionale. Nel 2016 si sono avviate le attività che ovviamente sono state influenzate dalle specificità presenti in ogni Regione.
Oggi il duale si configura come una delle più efficaci rappresentazioni del WBL: un percorso in cui le aziende e i CFP incontrano le esigenze formativo-lavorative dei giovani garantendo loro un ingresso efficace nel mondo del lavoro e al tempo stesso consentendo di ottenere una qualifica o un diploma professionale.
Fonte: Progetto Eduwork.net – Report “L’APPRENDIMENTO BASATO SUL LAVORO IN ITALIA” redatto da Irene Bertucci
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